sabato 19 aprile 2014

ADONE: Storia dell'Anello di Accumulazione per Elettroni e Positroni di Frascati


Questa è la mia tesi di laurea. Un lavoro di ricerca per il quale ho trascorso circa un anno della mia vita rinchiuso nel seminterrato del dipartimento di fisica de La Sapienza, in mezzo ad un mare di polvere. Si tratta di un luogo bellissimo. E' qui, negli archivi di Bruno Touschek, di Edoardo Amaldi e di Marcello Conversi, che mi sono appassionato a questa storia. E' qui che mi sono emozionato per cose che mai avrei immaginato potessero farmi palpitare il cuore in questo modo: ritrovarsi tra le mani il quaderno di laboratorio di AdA, scritto da Touschek, è un qualcosa di unico. 
Qui sotto potete leggere il Prologo della mia tesi. Se poi deciderete di andare avanti, allora potete leggere e scaricare l'intero pdf.
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Buona lettura.

Prologo


Ricostruire storicamente la storia di Adone, l'anello di accumulazione per elettroni e positroni entrato in funzione nei Laboratori di Frascati nel 1969, dopo ben nove anni di "gestazione", significa raccontare tante storie in una.
La prima di queste storie riguarda Bruno Touschek, nato a Vienna il 3 febbraio 1921, figlio di Franz Xaver, un ufficiale dello Stato Maggiore dell'Esercito Austriaco che aveva combattuto sul fronte italiano durante la guerra del 1915-18, e di Camilla Weltmann. La madre di Touschek era ebrea e questo segnò indelebilmente la giovinezza del brillante ragazzo austriaco a cui, nel 1937, venne impedito di continuare a frequentare la scuola a causa del suo sangue misto. Touschek riuscì comunque a diplomarsi nel febbraio del 1938 e subito cercò di ottenere il visto d'ingresso in Gran Bretagna con lo scopo di andare a studiare chimica a Manchester. Era l'autunno del 1939, il patto Hitler-Stalin sancì l'inizio della seconda guerra mondiale, la Polonia venne invasa dalle armate russe e germaniche. Con la guerra in atto subito svanirono le speranze di un suo trasferimento e Touschek dovette rimanere a Vienna dove, senza dare troppo nell'occhio, cominciò a frequentare i corsi di fisica e matematica, e subito si distinse per essere il migliore del corso. Ma anche questa volta gli venne impedito di proseguire i suoi studi per ragioni razziali e, nel giugno 1940, venne cacciato dall'università di Vienna.
Dopo poco tempo Touschek riuscì a trasferirsi ad Amburgo dove, per mantenersi, svolgeva fino a quattro o cinque lavori contemporaneamente e, nel poco tempo libero, frequentava in forma non ufficiale i corsi di fisica all'università.
Ad Amburgo, Touschek aveva preso l'abitudine di frequentare la sede della Camera di Commercio, che disponeva di una sala dove era possibile leggere molti giornali stranieri. In questo modo, presto le attenzioni della Gestapo si concentrarono su di lui che venne arrestato all'inizio del 1945 per ragioni razziali e rinchiuso nel carcere di Amburgo.
Tra la fine di febbraio ed i primi di marzo del 1945 arrivò l'ordine di trasferire i prigionieri dal carcere di Amburgo ad un campo di concentramento a Kiel. Touschek, nonostante avesse la febbre molto alta, fu comunque costretto ad uscire dal carcere. Portava con sé il suo pesante pacco di libri, dal quale non si separava mai. I prigionieri marciavano in fila indiana scortati dagli agenti delle SS e, una volta arrivati alla periferia di Amburgo, Touschek fu preso da un malore e cadde privo di sensi nel canale a lato della strada. Un agente delle SS non ci pensò due volte, estrasse una pistola e gli sparò in testa. Credendolo morto, lo lasciarono lì, mentre la colonna di prigionieri proseguiva la marcia. In realtà il proiettile aveva provocato solo una ferita dietro l'orecchio di Touschek, il quale riuscì a rialzarsi e a raggiungere un vicino ospedale, dove fu prima medicato e poi nuovamente arrestato e rinchiuso nel carcere di Altona. Dopo altri tre mesi di prigionia, Touschek fu definitivamente liberato nel giugno del 1945.
Gli orrori della guerra e le follie delle leggi razziali non riuscirono così ad interrompere prematuramente l'avventura umana e scientifica di Bruno Touschek, un'avventura che, come vedremo, segnò profondamente lo sviluppo della fisica delle particelle.
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